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Venerdì 11 settembre 2015, nell’ambito della Fiera Cosmobike Show a Verona, si è tenuta la tavola rotonda “Il ruolo delle Regioni nella Mobilità Ciclistica - Verso un Ufficio Nazionale ed Uffici Regionali per la promozione della Mobilità Ciclistica".
E' stato predisposto un documento di sintesi di questo incontro, un decalogo per gli uffici regionali della mobilità ciclistica.
"Diventerà il piano di azione di FIAB per i prossimi anni" dice Giulietta Pagliaccio, Presidente nazionale della FIAB, "e chiediamo ai nostri coordinamenti regionali di costruire contatti e collaborazioni positive con tutte le Regioni affinchè FIAB possa essere di stimolo e di ausilio per sviluppare iniziative utili su tutti questi temi con i vari assessorati coinvolti"
Mettiamo qui a disposizione le slides di alcune delle relazioni, in formato PDF:
CICLABILITÀ E REGIONI, LA GIUSTA DIMENSIONE
di Corrado Marastoni
In occasione del recente CosmoBike della Fiera di Verona un convegno disegna il fondamentale ruolo delle Regioni per la ciclabilità, sia in chiave turistico-culturale che di mobilità urbana con pari dignità di quella a motore.
A chi spetta occuparsi della mobilità dolce nelle aree urbane, con leggi aggiornate che diano indirizzi precisi, uniformi e vincolanti? E chi dovrebbe invogliare i residenti e i turisti a godere in bici delle ricchezze del territorio, con un'adeguata campagna informativa e una rete di itinerari già costruiti che aiutino a progettare una vacanza? La risposta è sempre più una sola: le Regioni. Perché esse, oltre ad avere la competenza sulla mobilità, sono gli enti che combinano al meglio il particolare col generale unendo la conoscenza del territorio e la capacità di osservare le cose dall'alto, a maggior ragione col venir meno delle Province.
L'importanza di questo punto di vista è ormai evidente. Da un lato la rete cicloturistica si va sempre piu` strutturando su base non provinciale ma regionale: esempi significativi sono la Lombardia (17 Percorsi Ciclabili di Interesse Regionale), il Veneto (4 itinerari lunghi e 7 escursioni medie della Rete Escursionistica Veneta), il Friuli Venezia Giulia (9 itinerari della Rete delle Ciclovie d'Interesse Regionale) e l'Emilia Romagna (un progetto di oltre 30 ciclovie). E dall'altro lato la scelta degli progetti da finanziare passa ormai sempre più dall'intermediazione regionale.
Le Regioni, dunque, sono investite di crescente peso nello sviluppo e gestione della ciclabilità; tuttavia la risposta, anche quando c'è (leggi, percorsi, materiale informativo, tabellazioni...) risulta frammentata tra vari settori (Infrastrutture, Turismo, Ambiente...) che spesso agiscono senza una regia comune. La creazione, in ogni Regione, di un Ufficio Regionale per la Mobilità Ciclistica servirebbe a gestire questa crescita importante ma talvolta disordinata.
Il convegno "Il ruolo delle Regioni nella Mobilità Ciclistica", organizzato lo scorso 11/9 presso la Fiera di Verona nell'ambito di Cosmobike da Marco Passigato (consigliere nazionale FIAB e mobility manager dell'Università di Verona) ha riunito vari esponenti della politica regionale e di FIAB per discutere del tema. Filo conduttore dell'incontro è stato un decalogo sulle competenze ideali di un buon URMC: pianificazione generale, infrastrutture, ciclabilità urbana (zone 30...), salute e prevenzione (stili di vita attivi, sicurezza stradale...), assistenza agli uffici locali, cicloturismo (percorsi, tabellazione, cartografia...), promozione del territorio, servizi materiali (trasporto bagagli...) e non (siti web...), intermodalità (treno, bus...) e formazione (per tecnici, imprenditori, decisori...).
Negli interventi, per Jacopo Michi (FIAB Toscana) le Regioni devono dotarsi di una Legge per la Mobilità Ciclistica di nuova generazione, che sia precettiva (non solo d'indirizzo) per gli enti locali e che veda nella bicicletta, oltre che uno strumento per il tempo libero, anche un vero e proprio mezzo di trasporto con pari dignità di quelli a motore.
Diego Gallo (FIAB Veneto) ha parlato delle azioni della Regione Veneto per promuovere la ciclabilità coinvolgendo gli attori del territorio, mostrando dati che illustrano quanto queste politiche inclusive paghino a livello di risultati.
È stato infine di grande interesse ascoltare il contributo a due voci di Erminia Falcomatà (Regione Lombardia) e Valerio Montieri (FIAB Lombardia), così come quello di Riccardo Buffoni (Regione Toscana): è chiaro che una fattiva collaborazione tra istituzioni regionali e associazioni con esperienza specifica come FIAB può giocare un ruolo strategico in questi ambiti. Ed è quanto naturalmente ci auguriamo per il futuro.
Velo-city è il principale appuntamento internazionale di pianificazione della mobilità ciclistica. Vedi: Che cos'è Velo-City?
ultimi Velo-city:
2010 , Copenhagen (Danimarca)
2011, Seville (Spagna)
Global 2012, Vancouver (Canada)
2013, Vienna (Austria)
Global 2014, Adelaide (Australia)
2015, Nantes (Francia)
LEGENDA
Linee guida FIAB, pubblicazione FIAB (schede, quaderni), pubblicazione di altri Enti redatta da FIAB.
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Documento redatto da associazioni aderenti a FIAB o suoi membri.
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Documento esterno alla FIAB, segnalazione documentazione presente in rete. In Inglese.
Mentre il primo genere esprime posizioni ufficiali della FIAB (o comunque si tratta di uno "studio" promosso dalla FIAB), tutti gli altri possono essere validi contributi ma che a volte rispecchiano anche elementi non condivisi e/o oggetto di dibattito e di valutazioni diverse (non sempre strettamente tecniche).