Incroci ciclabili e sicurezza
Una delle maggiori criticità e fonti di pericolo, dunque di freno allo sviluppo della ciclabilità, è rappresentata dagli incroci. La prassi molto diffusa di piste ciclabili che si interrompono alle intersezioni è uno dei più diffusi e devastanti difetti in molte città italiane. Chi le ha progettate in tal modo è evidentemente molto lontano dalle esigenze della ciclabilità ed ignora il concetto fondamentale di essa: la rete, e dunque la continuità dei percorsi (*).
Lo strumento fondamentale per dare continuità alla rete, e al tempo stesso incrementare la sicurezza dei ciclisti agli incroci è l'attraversamento ciclabile, realizzato con una o due file di "quadrotti" bianchi, spesso affiancati alle strisce pedonali.
Secondo il codice della strada il ciclista (in sella) su attraversamento ciclabile ha sempre precedenza univoca, analogamente ai pedoni sulle strisce (o "zebre").
La bizzarra idea, talvolta diffusa anche da tecnici e Vigili urbani, che l'attraversamento ciclabile sia "pericoloso" e quindi non vada realizzato si rivela in tutta la sua insensatezza nel confronto con le strisce pedonali: andrebbero abolite, o non realizzate, per la sicurezza dei pedoni?
I contesti viabilistici e le condizioni del traffico, spesso aggressivo, possono però rendere necessaria una maggiore visibilità, e quindi una rafforzata sicurezza, per l'attraversamento ciclabile. Gli interventi miranti a ciò variano dal semplicissimo al complesso:
- simboli bici bianchi fra i quadrotti, ben visibili agli automobilisti che stanno per impegnare l'intersezione (ed ai pedoni stessi)
- fondo rosso fra i riquadri bianchi, sia in vernice che con bitume pigmentato
- fila di triangoli bianchi paralleli ai riquadri bianchi, indicanti l'obbligo di precedenza da dare all'attraversamento ciclabile
- il segnale quadrato di attraversamento ciclabile, visibile a distanza dal traffico motorizzato. L'obbligo vige in ambito extraurbano, ma è consentito l'uso anche in città
- attraversamento rialzato sia pedonale che ciclabile - pur non trattandosi di dossi rallentatori, l'effetto è di riduzione della velocità, oltre ad una maggiore visibilità
- su arterie a traffico intenso esiste poi la possibilità di installare un semaforo, in alcuni casi a chiamata per pedoni e ciclisti
Non hanno invece effetti migliorativi sulla sicurezza la mancanza/eliminazione dell'attraversamento ciclabile o artifici di vario genere che lo "indeboliscono" o ne inficiano la visibilità, chiarezza della precedenza ecc. Fra i numerosi esempi diffusi per l'Italia troviamo transennamenti che obbligano a fermarsi all'imbocco dell'attraversamento, segnali di fine pista (irregolari peraltro) fino a vere e proprie trappole, come la presenza di sole strisce pedonali a collegare piste ciclabili sui due lati della viabilità ordinaria.
Esempi di "rafforzamenti" della sicurezza su attraversamenti ciclabili: segnaletica verticale, fondo rosso, triangoli di "dare la precedenza", attraversamento rialzato, semaforo, o la combinazione di alcuni di essi.
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